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Tecniche di destagionalizzazione: dove e perché andare al mare fuori stagione in Italia
Destagionalizzare si può. È questa la conclusione che emerge dallo studio realizzato da PaesiOnLine, in collaborazione con Datameteo, su alcune destinazioni di vacanza italiane che potrebbero proficuamente allungare la propria stagione balneare, legando la propria attrattività sia ai fattori climatici e meteorologici sia alla presenza di eventi ad alto impatto turistico.
Premessa metodologica
Le destinazioni prese in esame da PaesiOnline e Datameteo per il presente studio sono rappresentative di alcune zone della penisola che fanno del turismo una delle principali leve di sviluppo economico e che sono molto legate alla stagionalità del turismo balneare.
Per ciascuna di queste zone è stata individuata una località di riferimento, per la quale Datameteo ha individuato alcuni valori climatici: temperatura media, temperatura massima, temperatura minima in °C e giorni di pioggia registrati nel corso di ciascun mese.
I mesi presi in considerazione sono quelli che vanno da aprile a ottobre. In questo modo è possibile analizzare se e come le località considerate possano “fare turismo” in mesi diversi da quelli prettamente estivi e di alta stagione, anche grazie alla presenza di eventi che arricchiscono l’offerta complessiva.
Infine i valori medi riportati sono relativi al quinquennio 2011/2015; per ciascun valore di riferimento è stata effettuata una media dei cinque anni considerati. I dati climatici sono stati validati con processi proprietari nella filiera modellistica di Datameteo, al fine di escludere valori anomali e/o errati.
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Di seguito le sette zone italiane prese a riferimento con le relative località:
- Sardegna Sudorientale - Villasimius
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Per verificare l’effettiva possibilità di queste località di attirare turisti nel periodo indicato, i medesimi valori climatici sono stati calcolati anche per cinque destinazioni di prima fascia del turismo internazionale. Nel periodo indicato, i valori delle destinazioni italiane sono in alcuni casi anche più favorevoli rispetto a quanto avviene per l’estero.
Di seguito le cinque destinazioni internazionali individuate:
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La ricerca: dati climatici e meteorologici
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Il primo elemento a supporto della tesi della destagionalizzazione è rappresentato dalle temperature medie delle località individuate.
È interessante soprattutto il dato relativo al mese di settembre. Nel quinquennio 2011/2015, le temperature medie del mese di settembre sono sempre superiori ai 23 °C per tutte le destinazioni analizzate mentre le massime superano i 27,5 °C; l’unica eccezione è rappresentata dalla media delle temperature massime di Palinuro, che a settembre si ferma a 26,4 °C, un valore che permette comunque di godere al meglio delle spiagge cilentane.
Se si paragonano i valori ottenuti dalle località italiane con le top destination estere prese in esame, si ha un’ulteriore conferma di quanto affermato: nel periodo preso in esame (aprile/ottobre) le temperature medie delle cinque località estere sono più alte (si va dai 25,8 °C di Zanzibar ai 28,3 °C di Malè) ma sono molti di più anche i giorni di pioggia medi al mese (dai 6 di Zanzibar ai 21 di Varadero, con una media di 16 giorni).
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Non si vuole qui affermare che le località italiane siano in assoluto preferibili alle top destination analizzate ma che nel periodo preso a riferimento scegliere il nostro paese può essere una valida alternativa e questo a prescindere dal parametro economico, che qui non è preso in considerazione.
Fin qui abbiamo concentrato la nostra analisi sul mese di settembre, quello che più agevolmente può essere incluso nella stagione estiva.
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Dai dati forniti da Datameteo emerge come anche il mese di ottobre possa essere attrattivo per chi vuole ancora fare un bagno: le temperature medie sono quasi sempre sopra i 20 °C. Di particolare interesse il dato di Lampedusa che, sia per valori medi sia per valori massimi, è una destinazione che può fare concorrenza alle top destination internazionali, con valori di poco inferiori a quelli di Varadero o Playa del Carmen e un numero di giorni di pioggia decisamente più basso. Da questo punto di vista Lampedusa potrebbe attirare turisti fino a ottobre inoltrato pur in assenza di eventi di particolare rilievo, cosa che invece caratterizza le altre località osservate.
Dai dati climatici forniti da Datameteo emerge quindi come paradossalmente siano i mesi considerati autunnali quelli che più facilmente possono allungare la stagione: le temperature medie di settembre e ottobre sono sensibilmente più alte di quelle rilevate ad aprile e maggio e lo stesso vale per le temperature massime. Giocano a favore dei mesi primaverili i giorni di pioggia, seppure non in modo determinante (8 giorni/mese di media ad aprile contro i 10 giorni/mese di media a ottobre).
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Gli eventi
Fin qui ci siamo concentrati sui valori climatici, evidenziando come le località individuate per l’Italia possano allungare la loro stagione turistica fino a comprendere settembre e ottobre.
Un altro elemento a favore di questa tesi è costituito dalla presenza di eventi che rendono ancora più attrattivi questi mesi (settembre e ottobre) come pure quelli primaverili (aprile, maggio e una parte di giugno).
È bene premettere che non si vuole qui affermare che i migliori eventi sono quelli organizzati nei mesi che vanno da aprile a giugno e da settembre a ottobre; i mesi di luglio e agosto in queste zone turistiche sono ricchi di manifestazioni e appuntamenti. Tuttavia l’offerta nei mesi presi in esame è tale da rendere possibile una destagionalizzazione fatta di spiagge ed eventi nei dintorni.
Maggiori approfondimenti
Con la presente ricerca, PaesiOnLine e Datameteo hanno voluto dimostrare come alcune località e alcune zone italiane abbiano la possibilità di destagionalizzare la propria offerta turistica, sfruttando dei valori climatici comparabili con quelli di top destination internazionali e accrescendo il numero di eventi e manifestazioni per differenziare la proposta.