Meteo e Previsioni meteo 16gg_Arvika
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Nel corso dei secoli l’uomo ha cercato un posto migliore dove poter vivere e sviluppare la propria civiltà.
Nell’antichità infatti le prime tribù nomadi si sono insediate vicino a grandi fiumi dove la ricchezza d’acqua dolce consentiva di coltivare e di allevare il bestiame mentre i fenici si sono arricchiti grazie agli scambi commerciali e culturali che il mediterraneo gli offriva.
Un elemento fondamentale per lo sviluppo delle prime società evolute è dovuto alle condizioni climatiche favorevoli.
Non a caso il bacino del Mediterraneo con i suoi inverni miti e le estati relativamente fresche è divenuto la culla della civiltà.
In
età moderna dove lo sviluppo tecnico ed economico condiziona le migrazioni dei popoli verso aree più ricche,
lo studio del clima sta diventando sempre più importante ed attuale.
I
cambiamenti climatici che stanno ormai inesorabilmente modificando le aree tropicali, provocano ai giorni nostri il nuovo preoccupante fenomeno dei
“ profughi ambientali”, intere popolazioni in fuga da climi inospitali, non solo per effetto di cataclismi come ad esempio l’uragano Catrina che mise in ginocchio gli USA nell’agosto 2005.
Anche il parziale scioglimento dei
ghiacciai perenni dell’Himalaya, ha provocato in Bagladesh l’aumento della portata dei fiumi con conseguenti inondazioni distruggendo l’economia del Paese basata sull’agricoltura. Il fiume Niger,al contrario, a causa della siccità si sta prosciugando lentamente,e le tribù contadine e di pastori si avvicinano al fiume sfruttando ulteriormente le misere risorse oppure sono costretti ad emigrare con
i viaggi della speranza.
La temperatura degli oceani si sta alzando provocando in Asia stagioni Monsoniche più lunghe e violente con conseguenze disastrose per le economie locali e mondiali (vedi la crisi del caffè ).
Inoltre lo scioglimento delle banchise determina nei mari un aumento della percentuale di acqua dolce condizionando le correnti oceaniche, principali forzanti del clima globale.
Secondo le stime dell’ IPCC nel 2050
i “migranti climatici” saranno almeno 150 milioni.
In questo momento di crisi economica mondiale
il clima rischia di diventare quindi uno
“scomodo coprotagonista”, che amplifica la povertà.
L’impegno di
Datameteo è quello di fornire
un monitoraggio scientifico e professionale del clima e la previsione a breve-medio termine dei fenomeni meteorologici intense come
piogge e tornado.