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Rispetto al precedente outlook denotiamo una fase simil-zonale con scarsita’ di fasi invernali sulla nostra penisola ed un quadro votato ad altalena tra fasi altopressorie e alcuni strappi nord-atlantici.Ovviamente siamo in attesa di una fase di svolta della stagione.
FOCUS ITALIA: DOPO UNA PRIMA PARTE MONOTONA,SBLOCCO INVERNALE A SEGUIRE?
I principali indici atmosferici mostrano un’assetto circolatorio in ambito europeo statico e poco evolutivo,anche se lontano dal classico pre-condizionamento da ESES di tipo cold,il tutto si traduce dopo la prima parte di gennaio ancora in altalena tra alta pressione e fasi instabili da nord-ovest,nell’affermazione a piu’ riprese del pattern del vero inverno,con fasi anche gelide in alcuni frangenti sulla nostra penisola ,che dopo gli acuti della seconda parte di gennaio ,potrebbe portarci un colpo grosso dopo la prima settimana di febbraio,nel quale anche il nord vedrebbe alcune fasi nevose.mitigazione del clima seppure instabile nell’ultima parte del mese.
Italia Settentrionale
Il mese di febbraio inizierebbe con residui della vecchia circolazione gelida,con alcune nevicate sull’ estrema parte orientale,venti freddi e brinate notturne.A seguire fase piu’ stabile con poche nubi nella prima decade del mese,salvo alcune nubi che lambirebbero l’arco alpino.Con molta probabilita’ poi attorno al 12 del mese,un nocciolo gelido di matrice continentale abborderebbe l’alto adriatico con nevicate sparse,e sferzanti correnti di Burian,con neve polverosa su Romagna e parte bassa del Triveneto.
Altrove clima variabile ma pochi fenomeni.A partire dal 14 complice una fusione tra un nocciolo instabile in arrivo da ovest e la bolla gelida continentale che tenderebbe ad alzarsi di latitudine vi sarebbe una fase nevosa molto importante su tutto il nord-ovest e parte bassa del nord-est a carattere di tormenta,con gelo diffuso,altrove scarsi fenomeni.
Probabilmente attorno agli inizi della terza decade,si potrebbe affermare l’alta pressione,con una risalita delle massime,mentre sul finire del mese venti da meridione anticiperebbero una nuova fase molto fredda per gli inizi di marzo.
Italia Centrale
Il mese di febbraio inizierebbe con residui della vecchia circolazione gelida,con alcune nevicate su estrema parte orientale,venti freddi e brinate notturne con riferimento all’area Marchigiana e aree interne abruzzesi ed Umbre.Poi potrebbe manifestarsi una fase piu’ stabile con poche nubi nella prima decade del mese,salvo alcune stratificazioni che lambirebbero l’area appenninica ed alta Toscana.
Con molta probabilita’ poi attorno al 12 del mese,un nocciolo gelido di matrice continentale abborderebbe l’ adriatico con nevicate sparse moderate ,e sferzanti correnti di Burian,con neve polverosa da impatto tra Marche Abruzzo e nord Molise .Altrove clima variabile ma pochi fenomeni .A partire dal 14 complice una fusione tra un nocciolo instabile in arrivo da ovest e la bolla gelida continentale che tenderebbe ad alzarsi di latitudine vi sarebbe una fase nevosa molto importante sulla Toscana sino in pianura e Lazio ed Umbria in fase iniziale sino a sfiorare la pianura,con gelo diffuso altrove scarsi fenomeni con molte nubi e neve solo nelle aree interne per la risalita sciroccale .
Probabilmente attorno agli inizi della terza decade,si potrebbe affermare l’alta pressione,con una risalita delle massime,mentre sul finire del mese venti da meridione anticiperebbero una nuova fase molto fredda per gli inizi di marzo.
Italia Meridionale
Il mese di febbraio inizierebbe con residui della vecchia circolazione gelida,con alcune nevicate su estrema parte orientale a quote medio-basse ,venti freddi e brinate notturne con riferimento all’area appenninica.Poi potrebbe manifestarsi una fase piu’ stabile con poche nubi nella prima decade del mese,salvo alcune stratificazioni che lambirebbero l’area appenninica.Con molta probabilita’ poi attorno al 12 del mese,un nocciolo gelido di matrice continentale abborderebbe l’ adriatico con nevicate sparse moderate ,e sferzanti correnti di Burian,con neve polverosa da impatto sulla Puglia garganica soprattutto anche se in modo rapido .
Altrove clima variabile ma pochi fenomeni che si concentrerebbero su basso-tirreno .A partire dal 14 complice una fusione tra un nocciolo instabile in arrivo da ovest e la bolla gelida continentale che tenderebbe ad alzarsi di latitudine vi sarebbe una fase nevosa molto importante sulla Campania a quote basso collinari,mentre altrove a quote di 500 m seguirebbe una rapida impennata delle stesse con un clima instabile ma neve relegata a quote di montagna vista la rotazione,delle correnti a scirocco.
Probabilmente attorno agli inizi della terza decade,si potrebbe affermare l’alta pressione,con una risalita delle massime e normalizzazione delle minime ,mentre sul finire del mese venti da meridione anticiperebbero una nuova fase molto fredda per gli inizi di marzo che stavolta avrebbe un ‘ingresso adriatico.
TENDENZA PROSSIMI MESI ITALIA :
Il mese successivo con riferimento a Marzo partorira’ un altro deciso affondo invernale dal settore baltico,con neve copiosa nei primi di marzo sull’area adriatica,e a quote molto basse anche al sud,mentre altrove pochi fenomeni.La restante parte del mese potrebbe manifestarsi con altalena tra fasi altopressorie ed alcuni strappi artico-marittimi con ritorni di freddo.
SITUAZIONE TELECONVETTIVA - Approfondimento tecnico per i più esperti
L'inverno meteo-climatico si avvia dopo la sua fase iniziale con un quadro poco dinamico non consono al periodo che rappresenta il clou della stagione proprio con riferimento al mese dicembrino, di chiaro stampo zonale ad una svolta marcata dai caratteri invernali con rimodulazione della struttura vorticosa polare e perdita’ di vorticita’ eccessiva.Per arrivare al perche' siamo stati in una fase cosi statica basta guardare come nella prima parte invernale si siano disposte le anomalie con PDO neutrale,una fase di AMO positiva molto sofferente,e il classico tripolo positivo,culminante in una RM zone positiva.
Per fortuna pero’ le cose stanno cambiando in modo repentino,tra l’altro l’area RM ben negativa adesso.ad appoggiare cut-off in affondo sul comparto statunitense centro-orientale.Poi ovviamente si e’ sommato un raffreddamento di tipo radiativo incentivato dalle alte quote stratosferiche per i disturbi novembrini,anche se non si e ‘ assolutamente generato un vero ESES di quelli classici.Non si nota in effetti l’azzeramento dei flussi e la classica chiusura in prima armonica,seppure e’ innegabile come vi sia stata una accelerazione della struttura per conservazione del momento angolare.
Finalmente si cominciano a vedere azioni di rimbalzo di tipo warm,non certamente subito veri STRAT o MAJOR warming,sino a tutta la prima meta’ di gennaio,con alcuni disturbi di tipo MINOR principalmente dal settore asiatico e pacifico.Ne consegue una maggiore ellitticizzazione della struttura con accenni di alta polare.Con simili premesse non solo assisteremo ad una ricollocazione del canadese in posizione maggiormente baroclina,ma soprattutto salirebbero le possibilita’ per un forte STRATWARMING (non per forza MAJOR),con temporanea rottura della struttura ed inversione zonale.Passeremo rapidamente tra fine seconda decade e terza di gennaio,con forti ricadute a seguire per azioni invernali degne di nota,di matrice artico-continentale.Pensiamo ad un evento anche di grossa portata.
Il modello matematico- climatologico CFS ,mostra in accordo con il quadro teleconnettivo precedentemente esposto un assetto troposferico votato allo sblocco della configurazione da parte di saccature nord atlantiche in convergenza con il freddo continentale
TENDENZA STAGIONALE SUCCESSIVA :
Marzo potrebbe risentire di una iniziale circolazione gelida nord-orientale soprattutto sull’Europa centro-orientale e parte adriatica italiana.Successivamente una maggiore compattezza della struttura andrebbe a mitigare la stagione,con altalena tra fasi altopressorie ,con strappi instabili da nord-ovest freschi ma non certamente gelidi.