Meteo e Previsioni meteo AMARILLO INTERNATIONAL AIRPORT
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Febbraio inizia quasi subito con un impulso di aria molto fredda di origine polare, proiettata fin verso il Mediterraneo, grazie ad un'ascesa dell'Anticiclone delle Azzorre in sede Atlantica lungo i meridiani. Per questo motivo già dal giorno 2 le temperature sulla nostra Penisola si sono abbassate considerevolmente e le precipitazioni non si sono fatte attendere, in particolar modo sui settori adriatici e sull'Italia centrale, con neve fino a quote molto basse tra Romagna e Abruzzo grazie alla formazione di un minimo di bassa pressione al suolo proprio tra Umbria e Marche e poi in discesa verso il meridione intorno al giorno 4. Questa fase di maltempo, dal 2 al 5 Febbraio, ha portato ben 45mm di pioggia e neve a Castiglione (FC). Al nord Italia invece il cielo è rimasto al più parzialmente nuvoloso, con qualche debole nevicata in Trentino Alto Adige, mentre ad ovest, tra Piemonte e Valle d'Aosta hanno soffiato per diversi giorni venti di foehn in pianura, con temperature quindi in netto rialzo.
Fig.1: Come si può vedere da questa mappa, i geopotenziali a 500 hPa evidenziano la discesa di aria piuttosto fredda dalla Scandinavia che ha apportato nevicate diffuse fino a quote pianeggianti in Emilia Romagna e in collina sulle regioni centrali. Venti di foehn invece al nord-ovest, con clima temporaneamente più mite. Elaborazione grafica NOAA
Per diversi giorni, e in particolar modo tra il 6 e l'11 del mese, l'anticiclone delle Azzorre ha continuato ad espandersi in senso meridiano verso nord, permettendo quindi alle correnti gelide delle alte latitudini di scendere fin verso l'Europa centro meridionale. Nel frattempo, anche in Russia, il cosiddetto anticiclone Russo di origine termico, entra come protagonista assoluto, andando ad interagire direttamente con un ponte anticiclonico nella penisola scandinava. In meteorologia, la connessione tra questi due tipi di anticicloni prende il nome di Ponte di Wejkoff, che ha la caratteristica di fare entrare in Europa centrale e meridionale gelo e spesso nevicate a carattere di bufera a nord delle Alpi.
In Italia si è avuto un radicale cambio del tempo dopo il periodo mediamente stabile del 7/10 Febbraio, a partire dal giorno 10: infatti, una discesa di aria artico-marittima, andando a confluire con aria più mite ed instabile di origine atlantica, ha portato un intenso peggioramento tra il nord e il centro Italia per quasi 3 giorni, con diffuse nevicate in pianura e persino lungo le coste liguri e toscane, con piogge moderate sulle coste tirreniche, e Sardegna, con nevicate sulle zone appenniniche fin verso i 400/600m di quota. Le nevicate sono risultate anche di moderata intensità e la neve è risultata di tipo farinoso fino in pianura, stante le temperature piuttosto fredde in quota (fino a -10/-12°C a 850 hPa - circa 1500m - a nord delle Alpi, e sui -6/-8°C sulla pianura padana). Accumuli nevosi compresi tra 10/20cm in pianura e fin sui 5/15cm di neve fin sulle coste liguri comprese tra Genova e Savona.
Fig.2: come si evince da questa mappa, elaborata dal modello fisico-matematico elaborato dalla NOAA, l'interazione tra due diverse masse d'aria ha generato una depressione sulle isole britanniche, la quale, scendendo di latitudine verso il mediterraneo, ha richiamato correnti più umide dai quadranti meridionali. Si ha così avuto una nevicata da scorrimento su cuscino freddo preesistente al suolo sulla pianura padana. Elaborazione grafica NOAA
Il tempo è andato poi migliorando dopo il 13 Febbraio, quando il nucleo depressionario al suolo è traslato fin verso lo Jonio e le isole greche. L'anticiclone delle Azzorre, spostandosi verso est sulla penisola iberica, ha permesso un aumento generale della pressione atmosferica anche sull'Italia, con il ritorno delle nebbie al nord e sulle valli del centro e quindi un periodo decisamente più stabile fino al 20. Ma è proprio nella terza decade del mese che si ha un ulteriore e più intenso peggioramento delle condizioni meteorologiche a livello nazionale. Infatti, sulla Scandinavia è andato ad organizzarsi un'estesa fascia di alta pressione (conosciuta in gergo meteorologico come SCAND+), il quale ha permesso ad un vasto nucleo ricolmo di aria gelida, di scendere fino all'Europa centro-meridionale, per poi interagire con una massa d'aria atlantica. Tra il 20 e il 22 Febbraio, dalla porta della Bora di Trieste l'aria fredda è riuscita ad entrare sulle pianure del nord, con il ritorno di nevicate fino in pianura al nord-est, Lombardia orientale ed Emilia Romagna; a seguire le nevicate si sono verificate anche sul Piemonte nord-occidentale, cuneese, appennino ligure e Toscana. L'aria fredda è poi scorsa lungo i settori adriatici, apportando così un generale calo termico, con nuvolosità estesa e piogge al centro-sud.
Il 21 Febbraio, a Catania, un violento nubifragio ha colpito la città producendo numerosi danni, con intesi allagamenti nella città. Una delle nostre stazioni meteorologiche ha rilevato circa 60 millimetri di pioggia in poche decine di minuti, ovvero più dell'accumulo medio di pioggia atteso per l'intero mese.
Ma è tra il 23/25 Febbraio che l'Italia si trova protagonista di una fase di maltempo che ha colpito con piogge e nevicate quasi dappertutto. Si è infatti instaurato in questi giorni un "ponte anticiclonico" dalla penisola balcanica alla Scandinavia, il quale ha permesso l'isolamento di un nucleo di aria fredda sull'Europa meridionale. L'interazione tra la massa d'aria gelida e una perturbazione atlantica in discesa verso l'Italia, ha causato la formazione di ciclogenesi mediterranea piuttosto strutturata in quota e al suolo. Ecco che al nord Italia sono tornate le nevicate fino in pianura, con accumuli più significativi tra Piemonte e Lombardia, specie sulle zone pedemontane e di medie valli, ma ancora una volta la neve è scesa fin sulle coste venete, liguri, romagnole e dell'alta Toscana. La neve si è poi trasformata in pioggia dall'Emilia Romagna fino alla Lombardia centrale il giorno 25, mentre è continuato a nevicare al nord-ovest. Piogge sparse e temporali si sono formati tra Toscana e Lazio, con rovesci di pioggia talora anche intensi. Al nord Italia sono caduti dai 5 ai 30cm di neve in pianura, con accumuli localmente maggiori sulle Prealpi Lombarde con oltre 35/40mm di neve fusa tra il 22 e il 26 Febbraio, come avvenuto a Capiano Intimano (CO) - (dati Rete MeteoNetwork).
Fig.3: la formazione di un robusto ponte anticiclonico tra la penisola balcanica e la Scandinavia (tra 1030-1035 hPa) ha permesso l'isolamento di una vasta area depressionaria ricolma di aria fredda tra Francia e Italia. L'interazione con una perturbazione atlantica ha provocato la formazione di ciclogenesi mediterranea e di relative nevicate in diverse regioni della nostra Penisola. Elaborazione grafica NOAA
Ma in generale, climaticamente com'è stato il mese di Febbraio? Lo vediamo subito con le due successive mappe elaborate dall'ISAC-CNR.
La temperatura media a livello italiano è stata più fredda di 1.32°C rispetto alla media 1971/2000, all'81esimo posto come mese di Febbraio più freddo dal 1800. Le zone più fredde sono state quelle del nord-ovest ed in particolar modo la Valle d'Aosta, mentre i settori adriatici sono risultati più miti di quelli tirrenici.
Fig.4: elaborazione dell'anomalia termica avutasi nel Febbraio 2013 rispetto alla media climatologica 1971/2000. Dati e grafica ISAC-CNR
Per quanto riguarda la pluviometria mensile, si è avuto il 14% di precipitazioni totali in più a livello nazionale, seppur con importanti differenze tra regione e regione. Dalla mappa subito sotto, si notano i minimi precipitativi sul nord-ovest (in particolare sul torinese occidentale) e sulla Sardegna meridionale, mentre le precipitazioni maggiori sono state al confine con la Slovenia e sui settori tirrenici dell'Italia centrale.
Fig.4: elaborazione dell'anomalia pluviometrica avutasi nel Febbraio 2013 rispetto alla media climatologica 1971/2000. Dati e grafica ISAC-CNR
Vedremo cosa ci riserverà questo mese di Marzo che parrebbe essere iniziato e continuare in un'atmosfera tipicamente primaverile con un sapore di clima di altri tempi, variabilità e altalena atmosferica.
Datameteo Staff