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COMPARAZIONE COL PRECEDENTE OUTLOOK:

L’evoluzione configurativa ha riscontrato risultati davvero esaltanti,centrando buona parte della linea previsionale anche nei dettagli,in un’ottica di svolta circolatoria su larga scala.

COSA E’ SUCCESSO DI COLPO IN EUROPA E NEL MEDITERRANEO?

I moltissimi lettori che ci seguono fedelmente ormai da diverso tempo possono sicuramente testimoniare che nonostante un ritardo nella prima fase stagionale legato ad un imprevisto cooling stratosferico,ha sin da subito evidenziato una prolungata fase gelida e nevosa per questo inverno dai connotati eccezionali.In questi giorni si leggono e sentono accuse e rimablzi di responsabilità. In realta’ vi erano gia’ i segnali di questo tipo di svolta una prevenzione più attenta avrebbe forse evitato molte problematiche.Il tutto ha subito una brusca accelerazione per l’espansione a levante dall’ultima parte di gennaio di una cella altopressoria di matrice termica,con valori gelidi al suolo sino a -30 nell’Europa orientale.Tale struttura ha trovato terreno fertile nel suo avvicinamento col suo carico di aria gelida perche’ il vortice polare ha mollato la presa.Tra l’altro la presenza di varie goccie fredde mediterranee hanno garantito la formazione di un pozzo depressionario,ove va a convergere l’aria russo-siberiana a piu’ riprese.Si e’ trattata sicuramente di una fase eccezionale,che ha superato in  termini di nevosita’ sul 70% dello stivale il celebre 1985.Abbiamo riscontrato accumuli record sino a due metri in molte aree del centro,e parte del settentrione(Emilia Romagna),in un asse di convergenza”scorrimento umido dal mediterraneo sud-occidentale”,sopra l’arrivo delle masse d’aria provenienti dalle steppe sermatiche.Non devono quindi stupire le nevicate nella capitale,assolutamente in linea con una configurazione continentale di blocco.I metodi di ricerca attraverso l’utilizzo del modello matematico CFS,tra l’altro mostravano a piu’ riprese delle evoluzioni in tale senso,e non crediamo che in Italia se ne esca almeno per altri 10-15 giorni,con ricadute molto possibili,gia dal prossimo  week-end(10-12 febbraio),con situazioni  da vera emergenza su molte aree specie adriatiche e forse parte del settentrione,ma sulla traiettoria attenderemo ancora qualche emissione deterministica ,di certo avremo condizioni gelide e nevose ad oltranza per moltissime aree.Mentre il resto d’Europa surgela,l’anticiclone russo soprannominato DIETER e DIETER2 nella sua base avanzata,a seguire purtroppo almeno sino al 20 si susseguono i segnali di riacutizzazione,ma questo non e’ sensazionalismo ma la cruda realta’ di una situazione difficile.Probabilmente poi solo nel passaggio tra il mese in essere e marzo,in modo graduale avremo l’uscita dalla fase cruda,anche se nel corso del mese alcune puntate ancora probabili.In questo momento non vi sono elementi che fanno pensare ad una svolta rapida verso un’uscita da tale fase,ed il muro di aria gelida continentale frena e non poco la ripartenza zonale mite oceanica,deviandola alle alte latitudini.

SITUAZIONE TELECONNETTIVA GENERALE:

Siamo in condizioni tipiche di NINA per il secondo anno consecutivo , con valori deboli,non in grado dunque  da definirla strong .L’altro elemento portante di questa stagione analizzato nei precedenti bollettini di tendenza,e’ il cooling stratosferico propagatosi sino in troposfera(ove avvengono i fenomeni meteo-climatici).Ebbene il conseguente rinforzo del VP su tutta la colonna ha ormai terminato gli effetti contenitivi sulla troposfera(ove avvengono i fenomeni climatici).Sono in effetti scadute le azioni contenitive per qualsiasi tendenza meridiana,ed ora la troposfera in accordo con una stratosfera non piu’ ostile puo’ dare segnali configurativi da pieno inverno.Senza dimenticare i disturbi a carico dell’intera colonna del VP ad opera di ripetuti warming  stratosferici,con il merito di avere decentrato ed aperto le maglie del VP,con la forte frenata delle correnti zonali.Proprio con tali elementi,il ciclope altopressorio termico che di solito risiede nelle lande siberiane,l’hp russo-siberiano ha avuto terreno fertile per la sua espansione verso l’Europa.Il tutto condito dal pronosticato aumento di gpt in sede scandinava.Questi sono gli elementi che portano a pensare,ad una situazione ancora poco propensa all’arrivo primaverile,con piu’ di un rischio di ricaduta di gelo invernale,sia artico che continentale.





Il modello matematico CFS che stiamo sviluppando,mostra in accordo con il quadro teleconnettivo precedentemente esposto,quella tendenza verso un periodo gelido ,con reiterazione artico-continentale salvo brevi pause per buona parte del mese di febbraio,e a puntate anche nel mese di Marzo.












PREVISIONI PER L'ITALIA
 
ITALIA SETTENTRIONALE:

 Assisteremo al settentrione ad una ricaduta gelida a piu’ riprese nel corso della seconda parte del mese in essere,con pesanti nevicate attorno al 12 specie su nord-est,Emilia e basso-Piemonte ,Liguria ed est lombardia,con tempo gelido e in miglioramento a seguire(14-16).Successivamente possibile ingresso di una temporanea componente piu’ mite oceanica,seguita da una massiccia avvenzione artica,con ritorno di gelo e nevicate diffuse al settentrione specie attorno al 19-22,mentre il finale mensile sarebbe gelido ma in miglioramento.Le fasi successive proporrebbero una certa vivacita’ oceanica nella prima parte del mese di marzo,con addolcimento termico,nevicate alpine e rovesci sparsi.Nel corso del mese al settentrione avremo una pausa piu stabile dopo la prima parte del mese,con soleggiamento e termiche in aumento(7-13),seguite poi da un brusco abbassamento termico e neve su pianure Romagnole attorno al 17-20,quando si tornerebbe di nuovo nel crudo inverno,che continuerebbe sino alla fine del mese.


ITALIA CENTRALE:

Assisteremo al centro ad una ricaduta gelida a piu’ riprese nel corso della seconda parte del mese in essere,con nuove nevicate attorno al 12 specie su Marche ed Abruzzo ,,con tempo gelido e in miglioramento a seguire(14-16).Successivamente possibile ingresso di una temporanea componente piu’ mite oceanica,seguita da una massiccia avvenzione artica,con ritorno di gelo e nevicate diffuse specie in Toscana ,Umbria e Marche attorno al 19-22 mentre altrove componente piu pre-frontale inizialmente con fioccate e gelo a seguire,con  il finale mensile invece che sarebbe gelido per tutti ma in miglioramento.Le fasi successive proporrebbero una certa vivacita’ oceanica nella prima parte del mese di marzo,con addolcimento termico,nevicate in alto e rovesci sparsi specie sui versanti tirrenici.A seguire  avremo una pausa piu stabile dopo la prima parte del mese di marzo ,con soleggiamento e termiche in aumento(7-13),seguite poi da un brusco abbassamento termico e neve su pianure adriatiche attorno al 17-20 con intrusione retrograda ,quando si tornerebbe di nuovo nel crudo inverno,che continuerebbe sino al finale mensile.
 
 

ITALIA MERIDIONALE:

Assisteremo al centro ad una ricaduta gelida a piu’ riprese nel corso della seconda parte del mese in essere,con nuove nevicate in collina specie su basso-adriatiche, ,con tempo gelido e in miglioramento a seguire(14-16).Successivamente possibile ingresso di una temporanea componente piu’ mite oceanica,seguita da una massiccia avvenzione artica,con ritorno di maltempo e temporali attorno al 19-22  e neve inizialmente in alto e in progressivo calo sino al limite collinare ,con  il finale mensile invece che sarebbe gelido per tutti ma in miglioramento.Le fasi successive proporrebbero una certa vivacita’ oceanica nella prima parte del mese di marzo,con addolcimento termico,nevicate in alto e rovesci sparsi specie sui versanti tirrenici.A seguire  avremo una pausa piu stabile dopo la prima parte del mese di marzo ,con soleggiamento e termiche in aumento(7-13),seguite poi da un brusco abbassamento termico e neve su basso colline adriatiche attorno al 17-20 con intrusione retrograda ,quando si tornerebbe di nuovo nel crudo inverno,che continuerebbe sino al finale mensile.


 




TENDENZA SUCCESSIVA:

 
Il mese di aprile si aprirebbe con tempo spesso altopressorio e molto nebbioso specie al centro-nord,con altalena a seguire tra affondi marittimi freddi,e spanciate altopressorie.Tempo piu’ mite nell’ultima decade,quando sentiremo il primo respiro nord-africano.

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