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FOCUS ITALIA: DOPO UNA PRIMA PARTE MONOTONA,SBLOCCO INVERNALE A SEGUIRE?
I principali indici atmosferici mostrano
un’assetto circolatorio in ambito europeo statico e poco evolutivo,con un canadese forte,e slanci altopressori spesso radicati verso il mediterraneo.Il
contesto termico appare stazionario con brinate notturne e freddo si ma non eccessivo di giorno.Nel nostro paese dopo una prosecuzione di tale situazione con poche perturbazioni specie tra nord-est e parte bassa del nord e aree orientali,alternate a
tanto sole assisteremo all’ingresso dell’inverno nel suo modo piu’ crudo nella seconda parte mensile con generale calo delle temperature e nevicate a quote molto basse su alcune aree.
Italia Settentrionale
Il mese di gennaio partirebbe con un clima variabile e con poche precipitazioni.Rapido aumento della nuvolosita’ sul nord-est con rovesci e neve a quote basse attorno al 4-7 gennaio,con venti forti a seguire e netto calo termico,mentre sul nord-ovest pochi fenomeni e rapido miglioramento.
La parte centrale di gennaio a cavallo della fase 9-15 vedra’ con molta probabilita’ invece una risalita termica con clima piu’ umido sull’area Ligure e nord-ovest con debole scirocco e locali nevicate alpine,Sul nord-est clima variabile con poche precipitazioni.Sul finire della seconda decade clima molto perturbato con molta neve sulle alpi a quote via via piu’ basse sino a sfiorare la bassa collina,e fenomeni intensi in marcia verso est.
L’ultima decade di gennaio vedra’ sino al 25 un clima gelido,con alcune nevicate specie sulla Romagna e Cuneese,mentre altrove cieli spesso sereni e giornate di ghiaccio.Il vero colpo invernale arriverebbe tra gli ultimi del mese e primissimi di febbraio,con neve e gelo che potrebbero rendere difficili le giornate al settentrione specie tra Lombardia,nord-est,Emilia e Basso-Piemonte ed area ligure.
Italia Centrale
Il mese di gennaio partirebbe con un clima variabile e con poche precipitazioni.Rapido aumento della nuvolosita’ su Toscana Marche e Umbria con rovesci e neve a quote basse attorno al 4-7 gennaio in moto verso Abruzzo e Molise,con venti forti a seguire e netto calo termico,mentre sul settore tirrenico centrale, pochi fenomeni e rapido miglioramento.
La parte centrale di gennaio a cavallo della fase 9-15 vedra’ con molta probabilita’ invece una risalita termica con clima piu’ umido sull’area Ligure Tirrenica e Sardegna con debole scirocco e locali nevicate in quota in appennino,Il lato adriatico nel contempo avrebbe un clima variabile con poche precipitazioni.Sul finire della seconda decade clima molto perturbato con molta neve in appennino a quote via via piu’ basse sino a sfiorare la bassa collina,e fenomeni intensi in marcia verso est.L’ultima decade di gennaio vedra’ sino al 25 un clima gelido con un’importante azione retrograda gelida verso le adriatiche con nevicate anche sulle coste,mentre altrove cieli spesso sereni e giornate di ghiaccio.
Il vero colpo invernale arriverebbe tra gli ultimi del mese e primissimi di febbraio invece per l’area tirrenica ,con neve e gelo che potrebbero rendere difficili le giornate su Toscana,Umbria,nord-Marche e parte del Lazio .
Italia Meridionale
Il mese di gennaio partirebbe con un clima variabile e con poche precipitazioni.Rapido aumento della nuvolosita’ su area basso-tirrenica con rovesci e neve a quote medie attorno al 5-7 gennaio in moto verso il settore ionico,con venti forti a seguire e netto calo termico,con un miglioramento rapido a partire da ovest.
La parte centrale di gennaio a cavallo della fase 9-15 vedra’ con molta probabilita’ invece una risalita termica con clima piu’ umido sull’area Tirrenica e Sicilia con debole scirocco e rovesci sparsi,Il lato adriatico e ionico nel contempo avrebbero un clima variabile con poche precipitazioni.Sul finire della seconda decade clima molto perturbato con tanta neve in appennino a quote via via piu’ basse sino a sfiorare la medio-bassa collina,e fenomeni intensi in marcia verso est.L’ultima decade di gennaio vedra’ sino al 25 un clima gelido con un’importante azione retrograda gelida verso le adriatiche con nevicate anche sulle coste di Puglia Calabria e a quote bassisisme altrove .
Il vero colpo invernale arriverebbe tra gli ultimi del mese e primissimi di febbraio invece per il nord ed in questo contesto il meridione andrebbe a risentirne molto marginalmente anzi vedrebbe un moderato aumento termico con tempo instabile e risalita netta della quota delle nevicate per un targhet medio-alto della traiettoria del gelo.
TENDENZA SUCCESSIVA
Il mese successivo con riferimento a febbraio vedrebbe un tempo molto dinamico spesso perturbato,con ritorni invernali frequenti tra fine della prima decade e ultima parte del mese specie al centro-sud nell’ultima parte.
SITUAZIONE TELECONVETTIVA - Approfondimento tecnico per i più esperti
L'inverno meteo-climatico si avvia alla sua fase iniziale con un quadro poco dinamico non consono al periodo che rappresenta il clou della stagione proprio con riferimento al mese dicembrino,che risulta bloccato statico e di chiaro stampo zonale.Per arrivare al perche' siamo in una situazione cosi' statica,basta osservare cosa accade alle anomalie superficiali oceaniche,con una fascia medio-atlantica positiva,dalla RM zone verso le coste atlantiche europee,che frenano non poco l'incedere perturbato oceanico,determinando un pattern EA positivo,e con un tripolo chiaramente positivo ,tipico delle fasi di NAO positiva.A tutto cio’ pero’ si sovrappone l’imput stratosferico che va a chiudere il VP,rendendo ancora piu’ complicate le azioni instabili ed invernali.
Altro elemento non di poco conto,e' rappresentato dal permanere di una cella altopressoria con gpt elevati in sede Scandinava/MAR DI KARA,frenando l'avanzata zonale verso il vecchio continente,ove le strutture depressionarie aggirano la bolla atlantica ,per tuffarsi in senso semi-meridiano verso il mediterraneo(o da nord-est),o deviando verso il sud-est europeo(cio' non accadeva da alcuni anni).Con simili premesse ci attendono molte giornate soleggiate con gelo notturno,legate ad anticicicloni spesso ingombranti,per una struttura polare spesso centrata sul polo geografico.
Ovviamente il COOLING non e’ legato al pericoloso CANADIAN WARMING,vista anche la debolezza della semi-permanente aleutinica,collegata all’attivita’ della PDO che questa stagione pur mantenendo una linea negativa,mostra alcuni imput di neutralita’ ad alta frequenza. Fattore che va ad inibire non poco l’hp stratosferico aleutinico che rappresenta l’attore principale perche’ si compia questa manovra che non rompe mai il VP ,creando temporane anti-zonalita’ sull’artico prima di una sua chiusura con svuotamento del settore canadese e forte ripartenza zonale.Ebbene un’azione zonale legata piu’ che altro al riassorbimento dei precedenti disturbi,e vista anche una situazione artica e di estensione dello snov-cover differente rispetto agli ultimi anni,sempre in un contesto di temporaneo di MASSIMO SOLARE RELATIVO. Raffreddamento radiativo davvero notevole con chiusura del VP in prima armonica,ed azzeramento dell’attivita’ delle onde planetarie,specie l’onda atlantica con reset barico totale,e forte gelo deviato verso l’est del continente,lasciando spazio solo a temporanee ricadute nord-orientali.
Ovviamente visto anche la presenza di molto ozono sui poli nei forecast attuali e nonostante la fase di QBO positiva,non e’ peregrino pensare ad azioni strato di tipo warm nella seconda parte stagionale,con possibile ellitticizzazione della struttura,e rallentamento tra Gennaio e Febbraio della fase di AO++ ,verso valori neutro-negativi.In tale contesto con un’incognita di circolazione secondaria tra ultima parte di dicembre e prima parte settimana di gennaio,l’occhio degli amanti del gelo e della neve dovrebbe porre lo sguardo alla seconda parte di gennaio con possibile forte reazione meridiana azzorriana a riprese,e bordate prima sul settore adriatico e balcanico,con successivo sfondamento tra fine mese e febbraio piu’ ad ovest.Ovviamente sui dettagli dovremmo tornare,ma sono prime indicazioni di massima per la stagione,in un contesto di ENSO neutro.
Il modello matematico- climatologico CFS ,mostra in accordo con il quadro teleconnettivo precedentemente esposto un assetto troposferico votato allo sblocco della configurazione da parte di venti gelidi orientali
TENDENZA SUCCESSIVA INVERNO Febbraio 2014:
Il mese di febbraio si mostrebbe inizialmente molto dinamico e gelido,con possibile azione piu’ stabile nella fase centrale del mese.Tutta la manovra e’ collegata al disturbo alla struttura del vortice polare ,con possibile severa ritornante invernale sul finire del mese.Con molta probabilita’ nel corso del mese potrebbero maturare le possibilita ‘ di formazione di un anticiclone termico sin verso il settore russo europeo,con azione retrograda importante.Il mese di marzo dopo un’inizio gelido vedrebbe invece uno sblocco circolatorio da ovest.