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Godetevi la lettura, intrigante in un mare di sigle, acronimi che vi diverranno presto familiari.Possiamo trovare come primo spunto una comparazione con le tendenze precedenti sia su scala europea che italica.
Giova comunque ricordare che non si possono basare previsioni su questi contenuti ma solo ipotizzare scenari di massima, una nuova frontiera di quella che potrei definire la nuova meteorologia-climatologica (passatemi il termine poco scientifico ma di sicuro effetto ndr).
COMPARAZIONE CON IL PRECEDENTE OUTLOOK
Il mese di dicembre 2010 ha esordito dopo una prima fase con blocking altopressorio e asse del gelo sbilanciato tra Europa centrale,Francia,nord Italia e in parte sull’Iberia ,verso un rapido riscaldamento per un’antizonalita’ esasperata,successivamente ricucita tra il 3-4 dicembre ad opera di una nuova rapida chiusura del basso-atlantico con nuovo calo delle temperature.La fase successiva si è orientata al forte sbilanciamento occidentale del lobo scandinavo del getto polare,con pre-frontale mite specie su sud-Italia settori balcanici centro-meridionali e Turchia.Fino a questa fase il comportamento termico e pluviometrico evidenziato nella precedente tendenza trova riscontro,con asse maggiore del gelo proteso su Europa centro-occidentale e Italia settentrionale,mentre l’asse di convergenza precipitativa è stata concentrata sull’Europa mediterranea.
Ottimi riscontri dunque anche nel periodo successivo con l’evoluzione tra 7-15 del cm del blocco altopressorio a Woejkoff e Scand+ con arrivo di un’intensa ondata di gelo e neve soprattutto sull’Europa centrale ,balcanica e la relativa convergenza precipitativa trasformata in neve sulle aree adriatiche dello stivale.Tale assetto rientra anche nella tempistica prevista,e non va a intaccare le forti anomalie positive su mediterraneo sud-orientale registrate nella prima fase mensile,anche perche’ dopo il 20 torneranno condizioni piu miti.
Ottimi riscontri dunque anche nel periodo successivo con l’evoluzione tra 7-15 del cm del blocco altopressorio a Woejkoff e Scand+ con arrivo di un’intensa ondata di gelo e neve soprattutto sull’Europa centrale ,balcanica e la relativa convergenza precipitativa trasformata in neve sulle aree adriatiche dello stivale.Tale assetto rientra anche nella tempistica prevista,e non va a intaccare le forti anomalie positive su mediterraneo sud-orientale registrate nella prima fase mensile,anche perche’ dopo il 20 torneranno condizioni piu miti.Il mese di gennaio invece ha esordito con una parziale intrusione fredda dal carattere marginale rispetto alla precedente tendenza,con una parziale ripresa zonale che stava costruendo quella svolta configurativa a carattere freddo,presto frustrata rispetto al precedente ootlook dall’intervento della stratosfera con un Minor warming a scombussolare i precedenti equilibri,cio’ sta permettendo un nuovo crollo dell’ARTIC-OSCILLATION con una fase anti-zonale alta penalizzante rispetto all’emissione precedente.
SITUAZIONE TELECONNETTIVA GENERALE:
Siamo in una situazione delicata in questa stagione nella quale risentiamo del più cospicuo episodio di ENSO negativo degli ultimi decenni, con affermazione di una NINA in prima fase (east-based) , appoggiando le tendenze di chi crede ad una lunga fase negativa dell' indice NAO, che non raggiungerà però i valori negativi dello scorso anno. Ciò si può affermare in base ad un JS meno teso rispetto alla scorsa stagione, quando la circolazione era forzata da EL NINO, quest' anno dunque sarà piu ondulato con fasi fredde meno esasperate nelle traiettorie, con il mediterraneo spesso come target principale.
Altro fattore non di poco conto è individuabile nel passaggio della QBO ( oscillazione biennale dei venti stratosferici ) a positiva, ciò delineerebbe una maggiore meridianità più democratica a scapito dell' anti-zonalità.
Per quanto riguarda le SSTA atlantiche che ci riguardano più da vicino si notano gli effetti dell' avvento della NINA, con forti anomalie positive nord-atlantiche (NATL),mentre sull’Europa occidentale sono rifiorite molte aree di negativita’.Nel corso delle ultime settimane però spunta una forte risalita positiva dall’Africa nord-occidentale in moto verso nord verso l’Iberia dove potrebbero agire in modo da puntellare le radici sub-tropicali nelle varie sortite meridiane veicolando il gelo pou sul comparto adriatico e balcanico. In effetti rispetto alla fine di dicembre in questa prima fase di gennaio si evidenzia ,una rottura del corridoio di negativita’ sul medio atlantico e cio’ andrà a disporre un ulteriore tassello per la configurazione definitiva invernale,con ondulazioni ad onda corta in seno all’anomalia nord-africana.Tale assetto potrebbe delineare come sta già accadendo una fatica della distensione zonale, con netto raffreddamento dei territori della Russia europea, e wersterlies frenate nel loro incedere verso levante, con frequenti azioni bloccanti alle alte latitudini, mentre ad est vi sarebbe il respiro dell' hp termico russo senza dimenticare che tra l'altro in situazione di AMO+ e PDO- siamo termodinamicamente predisposti ad avere blocchi anche forti nel settore NATL nord-atlantico.
Le carte dell’ultimo periodo strato-troposferiche,non fanno altro che rimarcare gli effetti del recente MINOR WARMING, con azione devastante della WAWE 1 con azione a lama sul polo geografico mostrata gia nel medio termine deterministico con l’azione ficcante aleutinica.Tale manovra permetterà un riassetto circolatorio su larga scala,con rotazione dell’asse del VPT verso il Canada.Con tale situazione si andrà a manifestare una violenta a mio modo di vedere storica ondata di gelo su gran parte degli STATI UNITI e CANADA, con la ricollocazione del VPT canadese nella sua sede naturale rompendo gli attuali equilibri di palloncino caldo isolato su quella porzione del nord emisfero.A quella rivoluzione di dislocazione dei massimi di vorticita’ dovremo rapportarci nel prossimo periodo che apparira’ a molti come la fine dell’inverno,ma rappresenta solo una fase di passaggio con gli assetti definitivi dell’inverno. Si passerà a nuovi equilibri con l’impronta troposferica ben evidente anche nella modifica delle ssta.In particolare la spinta del Canadese andra’ gradualmente a surrogare ad ondulazioni successive tra fine seconda e terza decade,un promontorio altopressorio Iberico appoggiato alle anomalie positive sull’Africa nord-occidentale,creando il corridoio per accedere al bacino artico-continentale.
Cio però produrrà almeno sino al 16-18 una fase europea legata a due fascie una anti-zonale e perturbata con asse perturbato proteso dalla Siberia,passante per l’Europa settentrionale,e l’altra piu’ mite e spesso stabile su quella mediterranea e balcanica,con un hp schiacciato alle basse latitudini.
Nell’ultima decade mensile però si manifesteranno gli effetti del reset circolatorio,con erezione della WAWE2(azzorriano),con pulsazione in connubio con l’alta termico russa.A quel punto è lecito attendersi l’apertura di una lunga pagina gelida e nevosa specie per l’Europa mediterranea,in parte quella centrale e quella balcanica.
Gradualmente poi col passare dei giorni si prevede una maggiore inibizione dei disturbi troposferici a causa di un ritardo rispetto a quanto si poteva pensare nella precedente tendenza di un possibile stratwarming (forse di tipo MAJOR),esso troverà riscontro nella seconda decade del mese di gennaio ,con tempi di propagazione che implicherebbero effetti nel mese successivo di febbraio.Cio si tradurrebbe con hp sempre piu ingombranti e poche intrusioni di matrice oceanica le quali di tanto in tanto riporterebbero la neve specie sul nord-est.In pratica una minore penetrazione delle saccature dopo metà mese ,con asse precipitativo e dunque nevoso concentrato sull’Europa sud-orientale e balcanica con ingressi via via piu marginali sul settore adriatico e meridionale . Probabilmente poi la svolta si avrebbe dopo la prima settimana del mese successivo a causa degli effetti di un forte stratwarming ,probabilmente di tipo split con intrusione di una cella altopressoria alle latitudini polari.
PROIEZIONE PER L'ITALIA:
Italia Settentrionale:
Situazione mensile improntata a condizioni per tutta la prima metà mensile ad un quadro pluviometrico sottomedia ,con termiche inizialmente nella norma in questa prima decade,ma al di sopra delle medie nella seconda decade mensile.Le condizioni atmosferiche saranno favorevoli ad inversioni notturne e frequenti banchi di nebbia con alta pressione imperante.Nella terza decade mensile crollo termico e ritorno a condizioni di crudo inverno con possibili nevicate sui settori orientali anche in pianura.
Italia Centrale:
Prima parte del mese che vedrà almeno sino al 17 pochissime ondulazioni in un contesto sicuramente mite,con possibili banchi di nebbia e condizioni comunque di stabilità.Le precipitazioni risulteranno spesso scarse.Nella terza decade mensile assisteremo al ripristino di condizioni di crudo inverno,con drastico crollo delle temperature e il ritorno delle nevicate,prima sui settori adriatici e poi quelli tirrenici.
Italia Meridionale:
Prima parte del mese che vedrà almeno sino al 17 pochissime ondulazioni in un contesto sicuramente mite,con possibili banchi di nebbia e condizioni comunque di stabilità.Le precipitazioni risulteranno spesso scarse.Nella terza decade mensile assisteremo al ripristino di condizioni di crudo inverno,con drastico crollo delle temperature e il ritorno delle nevicate,prima sui settori adriatici e poi quelli tirrenici
Tendenza successiva Febbraio Marzo 2011:
Il mese di febbraio sarebbe condizionato da uno spostamento dell’asse del gelo verso l’europa sud-orientale e balcanica,con un occhio ad una possibile ingerenza stratosferica(MAJOR WARMING) mentre per Marzo...