Modelli meteo Carupano /test/new_search/css/images/themes/WL_Rounded_1/style/dati-meteo-attuali-mondo.html ad alta risoluzione WRF,CFS,WWW3 per eolico, fotovoltaico, protezione civile.
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I primi giorni del mese sono stati caratterizzati da un flusso zonale alle alte latitudini con temporanea risalita dell'anticiclone nord-africano fin verso lo Jonio e la Grecia. Nello stesso tempo però, la discesa di un nucleo di aria fredda (cut-off) verso la Spagna, in isolamento rispetto alla circolazione atmosferica principale, ha provocato un deciso peggioramento delle condizioni meteorologiche specie al nord Italia e sui settori tirrenici a partire dal giorno 3.
Questo vortice depressionario, ben strutturato a tutte le quote, ha causato una vera e propria "ferita barica" sull'Europa centro-meridionale. Quest'ultima quindi è stata interessata per gran parte del mese da vaste perturbazioni atlantiche e da discese di aria fredda di origine polare, attratte proprio da questo centro di bassa pressione andato a posizionarsi tra le isole britanniche e la penisola iberica, che si è formato conseguentemente all'elevazione lungo i meridiani, in aperto Atlantico, da parte dell'Anticiclone delle Azzorre e di una vasta area anticiclonica di blocco sui Balcani.
Fig1. Geopotenziali medi a 500 hPa tra il 2-3 Maggio 2013. Come si vede da questa mappa, l'Italia è raggiunta da una discesa di aria piuttosto fredda dalle alte latitudini, dopo un periodo più mite, con l'anticiclone nord-africano posizionatosi sull'estremo sud della Penisola. Elaborazione grafica NOAA
Il 3 Maggio infatti, sull'Italia è sopraggiunto un fronte freddo dall'Atlantico, il quale è andato a scontrarsi con una massa d'aria più calda preesistente sull'Italia settentrionale. L'energia termica e potenziale (CAPE) accumulatasi in atmosfera nei giorni precedenti e gli elevati valori di temperatura di rugiada (Dew Point), hanno permesso la
formazione di violenti temporali grandinigeni tra Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, con addirittura un evento tornadico tra le province di Bologna, Modena e Ferrara, quest'ultimo causato prevalentemente da una linea di convergenza dei venti tra il suolo ed il livello isobarico di 700 hPa (circa 3.000 metri di quota).
Il tornado è stato poi classificato come EF-2 (scala Fujita), con venti in loco tra 178 e 217 km/h; evento raro ma non così impossibile in Italia, specie in queste zone dalla particolare orografia.
Fig.2: Tornado a Castelfranco Emilia (MO) 3 Maggio 2013 - fonte www.today.it
Nella figura seguente sono mostrate le anomalie dei geopotenziali alla quota isobarica di 500 hPa a livello europeo nella prima decina di giorni del mese. Da notare la
forte anomalia positiva sui Balcani, causata dall'affermarsi di un possente anticiclone di blocco, con asse proteso da SudOvest a NordEst, che dal nord Africa si è spinto sin verso gli Urali, determinando temperature ben oltre le medie del periodo, e provocando anche la discese di masse d'aria particolarmente fresche ed instabili sull'Europa centro-meridionale, Italia inclusa.
Fig.3: Anomalie dei geopotenziali a 500 hPa nel periodo 1-10 Maggio 2013 rispetto alla media climatologica 1981/2010. Elaborazione grafica NOAA
Ma è intorno alla metà mese che l'Italia è stata soggetta a forte maltempo su quasi tutto il territorio nazionale, specie tra il 15 ed il 20 Maggio. Un'ulteriore spinta verso nord - sempre in senso meridiano - da parte dell'Anticiclone delle Azzorre, ha causato una marcata ondulazione della corrente a getto (jet-stream) al livello isobarico di 300 hPa, quasi ai limiti della troposfera. Per questo motivo, l'Europa occidentale ha visto una nuova discesa di aria molto fredda che ha causato l'approfondimento di un nucleo di bassa pressione al suolo tra la Gran Bretagna e la Spagna,
con annessa ciclogenesi mediterranea che ha ulteriormente accentuato la fenomenologia su gran parte del territorio italiano.
La discesa dell'aria fredda e la formazione di una depressione barica al suolo tra Pirenei e Golfo Ligure, ha richiamato sull'Italia tiepidi venti dai quadranti meridionali, causando numerose e forti piogge sui settori tirrenici ed in particolar modo sul nord-ovest, dove i fenomeni sono risultati localmente ingenti a causa dello sbarramento orografico offerto dalle Alpi occidentali (effetto stau).
Diverse zone alpine e pedemontane tra Piemonte e Veneto hanno accumulato oltre 250 millimetri di pioggia tra il 15 e il 20 Maggio, con diverse nevicate fino a quote medie per il periodo (1.300/1.600 metri). Discorso diverso per alcune zone del sud Italia, quali Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata, interessate da forti venti di scirocco che hanno fatto letteralmente schizzare le temperature fino a superare localmente i +30°C.
Fig.5: Geopotenziali medi a 500 hPa nel periodo 13-20 Maggio 2013. Si può notare la vasta area depressionaria che ha interessato l'Italia e l'Europa centro-meridionale, con fulcro tra isole britanniche e Spagna. Tale depressione ha richiamato sull'Italia intensi venti di scirocco e libeccio, che hanno causato abbondanti piogge al nord, e caldo quasi estivo al sud, specie tra Sicilia e Calabria. Elaborazione grafica NOAA
Tale circolazione è risultata piuttosto anomala per il periodo in particolar modo alla medio-basse latitudini dell'Europa occidentale, mentre il vasto anticiclone di blocco proteso tra i Balcani e fin verso la Russia, ha comportato anche qui una notevole anomalia positiva per quanto riguarda i valori di pressione, temperatura e geopotenziali a tutte le quote.
Fig.6: Anomalie dei geopotenziali a 500 hPa nel periodo 13-20 Maggio 2013; Italia, Francia e Spagna che hanno vissuto un periodo fortemente perturbato, con bassi valori di pressione a tutte le quote, mentre tra Scandinavia e Russia l'anticiclone l'ha fatta da padrona, garantendo inoltre temperature decisamente al di sopra della norma del periodo. Elaborazione grafica NOAA
Per quanto riguarda la terza decade invece, a livello sinottico ben poco è cambiato, perchè l'Europa occidentale ha continuato a trovarsi all'interno di una vasta area depressionaria avente centro motore sulle isole britanniche;
inoltre tra il 24 e 26 Maggio, una goccia fredda di origine polare ha raggiunto le regioni alpine, causando un vero e proprio tracollo termico fino a valori da fine inverno in diverse regioni, con la ricomparsa della neve anche al di sotto dei 1.000m di quota, localmente fino a 600/800 metri tra Veneto e Friuli. Ma la neve è ritornata ad imbiancare anche gli Appennini dell'Italia centrale a quote superiori i 1.200/1.500m. Questa nuova fase di condizioni atmosferiche instabili ha comportato anche una fase di marcato maltempo fin verso le regioni meridionali e la Sardegna, con numerosi temporali ed improvvisi acquazzoni, fatta eccezione per la Sicilia centro meridionale.
Fig.7: da questa mappa è evidente la circolazione depressionaria che insiste sull'Europa centrale; inoltre, una goccia fredda (cut-off) si è staccata ed isolata dalla circolazione principale, andando a coinvolgere l'Italia in una nuova fase di maltempo, riportando temperature decisamente al di sotto della media del periodo. Elaborazione grafica NOAA
Il fronte di aria fredda, associato alla perturbazione atlantica transitata sulla nostra Penisola, in concomitanza dell'arrivo della goccia fredda in quota, ha fatto rilevare temperature dell'ordine dei
0/-2°C ad 850 hPa tra venerdì 24 e sabato 25 Maggio, valori al di sotto della norma di quasi 10°C. In pianura e nelle zone collinari, le temperature più basse sono state registrate in Piemonte, Lombardia e Liguria nella seconda parte della notte di domenica 26 Maggio, con valori termici diffusamente al di sotto dei +5°C.
Qui potete trovare i dati archiviati delle stazioni meteo:
http://www.datameteo.com/meteo/datimeteo_storici_weathersummaries.html
Gli ultimi giorni del mese sono stati poi caratterizzati da un tempo piuttosto variabile, con ancora temporali sparsi sulla Pianura Padana e al Centro, dovuta all'arrivo di una nuova perturbazione atlantica ed al posizionamento di un nucleo di aria fredda in quota sulle Alpi centro-orientali, con anche
numerosi fenomeni grandinigeni sparsi.
Le temperature anche in questo periodo sono risultate al di sotto della norma su gran parte della Penisola.
In tal senso, per quanto riguarda la grandine, ecco un esempio in cui il nostro modello ha perfettamente individuato il fronte temporalesco, con annessa ingente grandinata il giorno 29 sul cuneese, in particolare sulla valle Po.
Il servizio di previsione ed allerta grandine by Datameteo: http://www.datameteo.com/meteo/allerta-grandine-hail_alert.html
Fig.8: Immagine radar Arpa Piemonte che inquadra i nuclei temporaleschi formatisi nel pomeriggio del 29 Maggio sul Piemonte. Temporali e grandinate perfettamente previsti dal nostro modello di allerta rischio grandine, rappresentata dai marker colorati in sovrapposizione.
Ma in generale, climaticamente com'è stato il mese di Maggio? Lo vediamo subito con le due successive mappe elaborate dall'ISAC-CNR.
L'anomalia di temperatura media a livello italiano è risultata essere leggermente negativa (-0.07°) rispetto alla media 1971/2000. Le zone più fredde sono state quelle del nord, in particolar modo le regione più occidentali soggette a frequente nuvolosità, mentre al centro-sud, segnatamente in Sicilia ed in Puglia, il mese è stato localmente più caldo della norma, grazie ai venti di scirocco e libeccio che hanno soffiato piuttosto spesso durante il mese.
Fig.9: elaborazione dell'anomalia termica avutasi nel Maggio 2013 rispetto alla media climatologica 1971/2000. Dati e grafica ISAC-CNR
Per quanto riguarda la pluviometria mensile, si è avuto un surplus precipitativo del 23% a livello nazionale rispetto alla media 1971/2000, in particolar modo sul nord Italia e sui settori adriatici. Precipitazioni al di sotto della media sulle isole maggiori e tra Calabria e Puglia.
Fig.10: elaborazione dell'anomalia pluviometrica avutasi nel Maggio 2013 rispetto alla media climatologica 1971/2000. Dati e grafica ISAC-CNR
Datameteo Staff